Macchine contro uomini 2 a zero!

Ottimismo si sprigiona da ogni poro.
E i dati sull'occupazione ne è un segnale.
Ad oggi, dopo decine di miliardi già regalati alle imprese per assunzioni a tempo indeterminato, la situazione è questa: il saldo tra assunzioni e cessazioni nei primi sette mesi di quest’anno è positivo per 571 mila unità, ma dentro questo dato sono contati 501 mila contratti a termine e 52 mila di apprendistato. I contratti a tempo indeterminato sono solo 18 mila: un misero 3% di “fortunati” lavoratori che possono godere di un contratto a tutele crescenti e senza articolo 18. Licenziabili in qualsiasi momento anche con motivazioni , che se anche fossero provate, non annullerebbe il licenziamento Ma solo la sua conferma.
Dietro i 18 mila “fortunati” lavoratori che hanno avuto un contratto a tempo indeterminato, una massa di precari. Molti a tempo determinato (+25,9%), tanti in somministrazione (+20,4%), una enormità con contratti a chiamata (+124,7%) stipulati per sostituire milioni di voucher a confermare l’estensione di una precarietà già di massa.
Che il lavoro ( dietro il quale ci sono persone in carne ed ossa) sia diventata una merce di valore ancora meno di un qualsiasi macchina.
Le persone possono essere buttate alla bisogna, senza nessun aggravio aggiuntivo, le macchine no perché dietro ci sono rate dell'investimento da pagare alle banche!!!!
Assumere un lavoratore non comporta ne investimenti, ne capitale fisso da sborsare. A differenza di un robot
Se il mercato decresce sbarazzarsi di un lavoratore è un attimo. Il macchinario non solo occorre tenerselo, ma anche continuare a pagare per tenerlo fermo inutilizzato.